Le cisterne, splendido capolavoro dell’ingegneria idraulica romana risalente alla fine del II – inizi del I sec.a.C., sono situate sul terreno del Signor Parisi, accanto al “Rivolo Maltempo” in Camigliano. Edificate con l’uso di tufo e piperno, sono caratterizzate da un susseguirsi d’arcate che introducono enormi spazi, presumibilmente utilizzate dai Romani per raccogliere l’acqua proveniente dalla montagna e poi utilizzata per l’irrigazione dei campi. È importante notare che alcuni spazi sono stati chiusi dall’accumulo del terreno non permettendo di capire per quanto ancora si estendono le cisterne.
E’ necessario porre in evidenza che la costruzione di una cisterna ha avuto sempre come scopo preminente quello di raccogliere e conservare acqua, sia essa di natura sorgiva che di origine pluviale, da usare per fini potabili o per alimentare bagni, terme e fontane di nuclei urbani. L’uso di queste opere di alta ingegneria idraulica risale a tempi molto remoti e ha trovato diffusione presso molte popolazioni residenti nel bacino del Mediterraneo e nell’immediato Medio Oriente.